Davvero ti accontenti di un audio «così così»?
Maono AU AM200 S1: effetti, qualità e un controllo totale… ma, fa davvero la differenza?
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Stanco di dirette che suonano come una chiamata su Skype del 2005? Qui ti racconto se il Maono AU AM200 S1 regge davvero il colpo quando si accendono le luci e gli spettatori sono pronti.
Vuoi che la tua voce sembri uscita da uno studio radiofonico e non da un garage? Vediamo se questa interfaccia è davvero all’altezza quando il microfono è acceso e chi ascolta si espera calidad.
Basta configurazioni infinite e grovigli di cavi ovunque. Il AM200 S1 è davvero la soluzione per registrare in casa senza impazzire?
Le promesse sono tante, ma qui trovi quello che pensano davvero quelli che l’hanno provato. Pregi, difetti e sorprese incluse.
L’ho provato sul serio, l’ho usato a fondo e qui ti dico cosa ne penso. Il buono, il brutto e quello che non ti raccontano.
🎙️ Streaming con il AM200 S1: o suoni bene o spegni tutto
Vuoi fare live senza sembrare un principiante che parla dentro a una scatola di tonno? Allora ti serve qualcosa che non solo faccia scena sulla scrivania, ma che suoni come si deve. Il AU AM200 S1 magari non è roba da studio professionale, ma per quello che costa, fa il suo sporco lavoro… se sai usarlo.
Qualità audio in diretta
Se la tua idea di «audio di qualità» è semplicemente non spaccare le orecchie a chi ti guarda ogni volta che urli “LET’S GOOOO!”, allora ascolta: l’AU-AM200S1 suona bene, anzi, a tratti sorprende… se non ti aspetti miracoli dal microfono incluso nel pacchetto. Dai, non è male per iniziare, ma se vuoi una voce calda, piena, di quelle che ti fanno sembrare un professionista, forse ti conviene cambiarlo prima del previsto.
Con il filtro DENOISE attivato e un minimo di cervello nel regolare il volume (spoiler: no, non si tiene tutto al massimo come fa chiunque alla prima prova), l’audio viene fuori pulito. Ho visto dirette su Twitch con questa console e, anche se non è al livello di un microfono da 400€, va molto meglio di tante cinesate USB che costano anche di più.
E la cosa più importante: niente scatti, niente audio che si interrompe, niente disastri in diretta. E fidati, quando sei live con gente che ti ascolta, quella è roba che vale oro.
Latenza e sincronizzazione
Hai presente quando guardi una live e l’audio arriva in ritardo rispetto alla bocca? Tipo quei vecchi film doppiati male. Ecco, con questa console NON succede. La latenza è bassissima. L’ho usata su OBS, tutto perfettamente sincronizzato, anche con sottofondo musicale, notifiche, alert, tutto insieme.
Anche con il Bluetooth (che di solito è il tallone d’Achille di questi dispositivi), regge bene. Certo, se mandi la musica via Bluetooth un pelino di ritardo c’è, ma niente di tragico se non stai facendo un DJ set in tempo reale.
Effetti in tempo reale
Qui entriamo nel mondo del trash geniale. Gli effetti ci sono, funzionano, e sì, fanno ridere. Roba tipo voce robotica, voce da bambino, applausi, risate… insomma, quelle cose che se usi con intelligenza, il pubblico le adora.
C’era uno streamer che usava gli applausi ogni volta che perdeva. Geniale. Il pubblico rideva ogni volta. Sono quelle cavolate che ti rendono unico in mezzo alla massa di streamer tutti uguali.
Ma attenzione: se ti metti a sparare effetti ogni due secondi sembri un DJ in un villaggio turistico del 2005. Con equilibrio, ci stanno alla grande.
Controllo del mix
E qui il Maono fa davvero la differenza, soprattutto se sei da solo e devi gestire tutto. Microfono, musica, Discord, alert… un casino totale. Con questa interfaccia, ogni cosa ha la sua manopola.
L’amico su Discord urla come un ossesso? Abbassi lui. La musica copre la voce? Attivi il sidechain e la console la abbassa quando parli tu. Funziona. E pure bene.
Io ci metto Spotify di sottofondo, microfono e notifiche, e riesco a bilanciare tutto senza impazzire. E quando sei in live da un’ora e ti si incasina l’audio, avere i comandi a portata di mano ti salva la vita.
Connessioni e compatibilità
Qui il Maono è plug-and-play. Funziona con OBS, Streamlabs, Discord, Zoom, tutto quello che ti viene in mente. Lo attacchi via USB-C, lo selezioni come sorgente audio e via.
Niente driver da installare, niente smadonnamenti. Funziona su Windows e Mac. Un mio amico ci ha pure fatto una live in macchina, attaccandolo al cellulare con un adattatore. Magia.
Se hai iPhone o iPad ti serve il solito adattatore Lightning, ma ormai lo sai, è il prezzo da pagare per vivere nel mondo Apple.
Se vuoi fare streaming e non hai voglia di spendere un rene, il Maono AM200 S1 ti toglie ogni scusa. Non è perfetto, ma ti fa suonare bene, ti dà effetti per animare le dirette, ti fa gestire l’audio senza perdere la testa. Perfetto per iniziare, o come secondo setup da battaglia.
E se qualcuno ti dice che con quel prezzo non si può avere qualcosa di serio, invitalo a sentirti in live.
Vuoi suonare come un vero streamer o continuare a usare il microfono delle cuffiette del telefono? A te la scelta. Ma stavolta le scuse non reggono.
🎧 Podcast con AU AM200 S1: o suoni da professionista, o sembri Radio Taxi
Vuoi iniziare un podcast e non hai idea da dove partire? Ti sembra tutto complicato, pieno di paroloni, microfoni da centinaia di euro e software che fanno venire l’ansia solo a guardarli? Benvenuto nel club. È proprio qui che tanti mollano… ed è qui che il Maonocaster Lite AU AM200 S1 può tirarti fuori dal pantano.
Per suonare bene non ti serve uno studio insonorizzato né un microfono da 400 euro. Ti serve qualcosa che funzioni subito, che ti faccia avere una voce decente, che ti permetta di registrare con un ospite e soprattutto che non ti faccia perdere tre pomeriggi solo per farlo partire.
Troppo da chiedere per il prezzo che ha? Ti dico subito: no.
Qualità della voce
Parliamoci chiaro: se la tua voce suona piatta, con sibili, rumori strani e zero presenza… chi ti ascolta?
Con il Maono AM200 puoi ottenere un suono davvero niente male, a patto che tu non ti aspetti miracoli da subito e non lo usi come se fosse il microfono delle storie Instagram.
Quello incluso nel kit non è un mostro di qualità, ok, ma per iniziare ti salva la pelle. Ho registrato un episodio di prova e il risultato era più che dignitoso: voce pulita, calda, senza quel ronzio triste che ti fa sembrare in chiamata col 187.
Con il filtro DENOISE attivo e la giusta regolazione della gain, la voce esce presente e chiara. Per quello che costa, sorprende.
Gestione di due microfoni
Vuoi invitare qualcuno nel tuo podcast? Perfetto. Il Maono ha due ingressi per microfono e regge bene… se non vi mettete a urlare come se foste in curva sud.
L’ho provato con un amico, due microfoni jack 3.5mm, e il risultato era più che buono.
Nota: c’è un’unica manopola per il volume dei due microfoni. Quindi o vi mettete d’accordo, o chi parla piano rischia di sparire. Ma se siete solo in due e non siete esigenti al millimetro, va più che bene.
Controllo del rumore
Qui il Maono si difende meglio di quanto pensassi. Il filtro DENOISE taglia i rumori ambientali leggeri senza massacrare la voce. Non è un miracolo, ma per un uso casalingo è più che sufficiente.
Ho registrato con la finestra aperta e il traffico sotto casa: quasi non si sentiva. Ora, se il vicino parte con la techno a palla o il cane decide di intervenire, non fa miracoli, eh. Ma per i rumori normali di un appartamento qualsiasi, fa il suo lavoro.
Facilità d’uso
Qui andiamo forte: colleghi, accendi, registri. Fine.
Niente software complicati, niente installazioni strane. Anche se non hai mai toccato un’interfaccia audio, in dieci minuti sei operativo.
Io mi sono pure letto il manuale per scrupolo (sì, sono quel tipo), ma non serve davvero. Tutto è chiaro, i pulsanti sono intuitivi, e se vuoi divertirti puoi pure registrare effetti personalizzati dal telefono.
Facile. E funziona.
Effetti e preset
E qui arriva la domanda: servono davvero o sono una cavolata?
Servono. E come.
I preset per la voce ti aiutano a suonare più professionale senza dover passare ore a editare.
Un po’ di reverb, qualche ritocco sull’equalizzazione… e boom: voce più profonda, più calda, più presente. E tutto in tempo reale.
Io, per esempio, ho salvato un preset con un filo di eco e un boost sui bassi. Lo uso quando registro da solo. Fa la differenza, te lo assicuro.
🛑 Quando NON fa per te
Diciamolo: il Maono AU-AM200 S1 non è per tutti. E meglio saperlo adesso che ritrovarsi a bestemmiargli dietro dopo due giorni.
Se hai intenzione di usare microfoni XLR seri che richiedono alimentazione phantom, lascia stare. Questo Maono non la fornisce, e gli ingressi sono jack da 3.5 mm, non XLR veri.
Sì, ci sono adattatori… ma dai, se hai un micro professionale, non lo collegare a questa interfaccia, non ha senso.
Se sei fissato con il controllo audio dettagliato al millesimo, tipo regolazioni separate per ogni traccia, monitoraggio avanzato ecc… anche qui resterai deluso. È una soluzione compatta, semplice, senza troppe pretese. Funziona, ma non fa magia.
E se vuoi fare interviste di gruppo con 3 o 4 microfoni collegati… ecco, no. Due microfoni, massimo. Se vuoi di più, devi salire di livello.
Ecco alcune alternative serie:
👉 Focusrite Scarlett 2i2: qualità audio top, perfetta per microfoni XLR.
👉 Zoom PodTrak P4: ideale se registri con più ospiti e vuoi controlli separati.
👉 Rodecaster Pro II: se vuoi il massimo e hai budget da investire sul serio.
Se vuoi iniziare un podcast senza impazzire e senza dover vendere un rene, il Maono AU-AM200 S1 è un’ottima base di partenza.
Non è perfetto, ma ti permette di suonare bene, di registrare in modo semplice e di dare un tocco professionale al tuo audio.
Quindi tocca a te decidere:
Vuoi suonare come un vero podcaster… o continuare a registrare con le cuffiette del telefono, sperando che qualcuno ti prenda sul serio?
🎙️ Registrazione con Maono AU AM200: niente panico, niente scuse, niente casini
Vuoi registrare senza impazzire? Montare il tuo mini studio in casa senza litigare con cavi, driver e software che non parte? Ecco dove il Maono AM200 si fa valere davvero.
Perché non tutti vogliono una console grande quanto un forno. A volte quello che ti serve è qualcosa di semplice, veloce e che non ti faccia perdere la voglia ogni volta che hai un’idea e vuoi metterla su nastro.
E in questo, questo giocattolino ti sorprende. L’ho spremuto a fondo: in casa, all’aperto e pure con programmi “rompiscatole”… e ora te lo racconto tutto, senza filtri.
Configurazione e avvio
Niente trucchi: lo colleghi e parti. Quello che vedi è quello che c’è.
La prima volta che l’ho tirato fuori dalla scatola ci ho messo 5 minuti a montarlo, senza nemmeno aprire il manuale (giusto per controllare che ci fosse tutto).
I cavi sono etichettati, le entrate si capiscono al volo, e il pannello non richiede una laurea. Se hai mai usato un microfono USB, questo è quasi uguale, ma con più controlli che servono davvero a qualcosa.
Zero driver strani, zero installazioni misteriose. Lo attacchi al PC (o anche al telefono) e in pochi minuti stai già registrando. Anche un mio amico che non distingue un jack da una porta HDMI è riuscito a montarselo da solo e registrare un video per il suo canale senza intoppi.
Portabilità
Questo affarino ha la batteria integrata, e già questo ti apre un mondo.
Vuoi registrare a casa di qualcuno? Fare un’intervista al volo in esterna? Ti viene l’ispirazione sul divano e la presa è troppo lontana? Nessun problema.
Regge dalle 4 alle 8 ore, pesa poco, entra in uno zaino e non hai bisogno di portarti dietro mezza casa.
Io l’ho usato collegato al telefono per registrare una chiacchierata all’aperto e, sinceramente: ha reso meglio di quanto mi aspettassi. Non è un registratore professionale tipo Zoom H6, ma per interviste, idee al volo o vlog improvvisati va da dio.
Compatibilità con software
Buone notizie anche qui: nessun problema.
L’ho provato con Audacity, GarageBand e Ableton. Tutto liscio.
Il sistema lo riconosce subito come interfaccia audio e sei operativo. Niente installazioni, niente configurazioni strane, niente forum pieni di messaggi tipo “perché non mi funziona?”.
Se poi usi software avanzati e vuoi fare routing complicati, magari dovrai abbinarlo a roba tipo VoiceMeeter. Ma se il tuo obiettivo è registrare voce e lavorare su un DAW normale, vai tranquillo.
Controllo dell’equalizzazione
L’equalizzazione è semplice ma funziona alla grande. Hai i controlli separati per bassi, medi e alti, tutto con manopole fisiche e risultati immediati sulla voce.
Non è un’equalizzazione chirurgica da studio, ok. Ma se vuoi dare più profondità alla voce o togliere quel fastidio di frequenze alte che grattano l’orecchio, ce la fai al volo.
Io ad esempio stavo registrando con un micro che mi faceva sembrare raffreddato. Un giro ai medi, un colpetto ai bassi… e boom: voce piena, calda, professionale. E senza dover editare niente dopo.
Possibilità di espansione
Qui dobbiamo essere sinceri: il Maono AU AM200 non è fatto per costruirci uno studio attorno.
Ha due ingressi microfono, un paio di uscite base… e finisce lì.
Per registrare da solo o con un ospite, perfetto. Ma se inizi a voler aggiungere strumenti, controller MIDI, microfoni extra o segnali bilanciati… questo ti sta stretto subito.
Non nasce per espandersi. Nasce per farti registrare senza sbattimenti.
🛑 E se ti sta stretto?
Ok, il Maono è fantastico se vuoi collegare, registrare e pubblicare.
Ma se punti più in alto —registrare musica seria, usare microfoni XLR con phantom power, avere più ingressi o collegare hardware esterno— questo non ti basta.
Anche se cerchi un’equalizzazione dettagliata, routing avanzati o effetti modificabili al dettaglio… qui è tutto semplice: giri la manopola, senti il risultato. Fine.
Vuoi qualcosa di più? Ecco tre alternative solide:
👉 Focusrite Scarlett 4i4 – Più ingressi, qualità da studio.
👉 Zoom H6 – Portatile davvero, con XLR, SD e modularità.
👉 Behringer UMC404HD – Economica ma espandibile, 4 ingressi XLR e phantom.
La AU AM200 è perfetto se vuoi registrare senza complicazioni.
Si monta in un attimo, funziona con tutto, lo porti ovunque. Perfetto per podcast, interviste, idee rapide o contenuti in mobilità.
Sì, ha dei limiti. Ma non finge di essere qualcosa che non è.
È l’attrezzo che ti dice: “Hai un’idea? Premi REC e fallo.”
Quindi, a te la scelta:
Vuoi registrare senza stress… o continuare a perdere ore con setup che si rompono proprio quando ti servono?
💬 Cosa ne pensa davvero chi l’ha provato: zero filtri, solo verità sul Maonocaster Lite AU AM200 S1
Se ti stai chiedendo: “Ok, ma alla gente normale questo coso funziona davvero?”, ecco il riassunto che ti serve. Niente chiacchiere da marketing: qui trovi il bello, il brutto e tutto quello che ti fa decidere in tre minuti se comprarlo o lasciarlo stare.
Perché quello che c’è scritto sulla scatola è una cosa… ma quello che succede quando lo usi ogni giorno è tutta un’altra storia.
Le impressioni generali della Maono AM200
Chi l’ha provato è d’accordo su una cosa: il AU AM 200 fa esattamente quello che promette, senza raccontartela.
Non è il più potente né il più “pro” sul mercato, ma per il prezzo che ha, ti dà molto più di quanto ti aspetti.
È uno di quei prodotti che compri con mille dubbi, e dopo tre giorni pensi: “Ma perché cavolo non l’ho preso prima?”
Soprattutto se fai podcast o streaming e vuoi qualcosa di semplice che funzioni subito, senza menate.
Poi certo, le critiche non mancano, soprattutto da chi si aspetta una qualità da studio con un’interfaccia da cento euro. Ma dai… è come volere le prestazioni di una Tesla e poi guidare una Panda.
Cosa piace davvero
✔️ È facilissimo da usare. Tutti lo dicono: lo monti, lo colleghi, capisci come funziona in due minuti e registri. Fine.
✔️ Il filtro DENOISE sorprende, soprattutto se registri in casa tra finestre aperte, traffico, cani e vita reale.
✔️ Gli effetti integrati (cambio voce, applausi, preset vocali) danno un tocco originale e fanno sorridere chi ti ascolta. Alcuni dicono che grazie a questi effetti hanno aumentato il coinvolgimento nei live.
✔️ Portabilità e batteria interna? Una manna. Se non vuoi stare sempre attaccato alla scrivania, questo è perfetto.
✔️ In tanti lo definiscono “il prodotto ideale per iniziare senza svenarti”. E hanno ragione.
Cosa fa storcere il naso
❌ Il microfono incluso nel kit? Meh. C’è chi lo trova decente, chi lo definisce “una patata”. Dipende da cosa hai usato prima.
❌ Niente alimentazione phantom (48V). Quindi se vuoi usare microfoni XLR seri, ti devi organizzare diversamente.
❌ Alcuni segnalano ronzii o fruscii quando colleghi troppa roba o usi cavi di scarsa qualità.
❌ Gli effetti vocali abbassano leggermente il volume generale quando li attivi. Se non ci stai attento, può darti fastidio.
❌ Nessun controllo indipendente per le uscite, il che complica un po’ la gestione se usi più dispositivi insieme.
Rispetto alla concorrenza
Se lo metti a confronto con interfacce simili come la Behringer UM2, la M-Audio M-Track Solo o certe Donner, il Maono AU AM200 S4 non è quello con il miglior audio nudo e crudo…
Ma è quello che ti offre più roba extra.
Mentre gli altri ti danno un ingresso e poco altro, qui hai effetti, EQ, batteria interna, mix live, compatibilità con smartphone e controlli fisici.
Non suona meglio, ok. Ma fa più cose. Ed è per questo che molti lo scelgono, soprattutto chi fa podcast o streaming e non musica professionale.
Esperienze vere di chi usa la AU AM 200
E se non vuoi fidarti solo di quello che ti racconto io, eccoti una selezione di opinioni sulla Maono AU AM200 S1 da parte di chi la usa davvero. Niente bot, niente recensioni fasulle: solo utenti italiani, con le loro esperienze reali, i loro commenti sinceri e tutto quello che non trovi scritto nella confezione, ma che conta davvero quando la metti alla prova.
Alessandro Conti – Bologna
Giulia Rinaldi – Milano
Lorenzo De Santis – Roma
Chiara Mancini – Napoli
Alessandro Vitale – Torino
La mia esperienza con la Maono AM200 S1: niente filtri, niente fuffa
Quello che trovi qui sotto è quello che ho vissuto io, punto per punto. Ti racconto cosa mi ha colpito, cosa mi ha fatto storcere il naso e soprattutto se, dopo averlo usato per bene, lo ricomprerei oppure no. Nessuna marchetta, solo la verità nuda e cruda.
Prime impressioni
Appena l’ho tirata fuori dalla scatola, la prima cosa che ho pensato è stata: “Ma davvero questo cosino fa tutto quello che promette?”
Design compatto, leggero, e visivamente anche più professionale del previsto. I pulsanti e le manopole non danno quell’effetto “giocattolo cinese” che trovi spesso in questa fascia di prezzo.
Ora, parliamoci chiaro: il microfono incluso non mi ispirava fiducia. L’ho preso in mano e ho pensato: “Questo lo cambio alla prima occasione.”
Spoiler: avevo ragione.
Detto questo, l’impressione generale è stata molto sopra le aspettative. In cinque minuti era già collegata al portatile e pronta a lavorare.
Prove in streaming, podcast e registrazione
🔴 STREAMING: L’ho provata live con OBS: microfono, musica di sottofondo, alert, tutto insieme. E sai che c’è? Ha retto benissimo.
I pulsanti con gli effetti hanno dato un bel ritmo al live e il filtro DENOISE mi ha salvato quando il cane del vicino ha deciso di esibirsi.
Poter gestire tutto direttamente dai controlli fisici, senza toccare il mouse, è comodissimo.
🎙️ PODCAST: Ho registrato due episodi di test, uno da solo e uno con un ospite. La mia voce era chiara, con presenza, senza bisogno di editing. Anche l’ospite (che usava un microfono esterno) è venuto fuori bene.
Non hai controlli separati per ogni microfono, ma con un po’ di attenzione alzando e abbassando la voce te la cavi alla grande.
Il bello? Non ho perso tempo. Accendi, registri, fatto.
🎧 REGISTRAZIONE IN STERNA: Me lo sono portato a casa di un amico per una prova. Collegato al telefono con un adattatore e via.
La batteria ha retto circa 5 ore, senza problemi. In un ambiente più rumoroso, ho dovuto attivare il DENOISE per forza, ma il risultato è stato più che accettabile per contenuti informali o interviste volanti.
🤩 IL BELO 🤩
- Facilissimo da usare, subito pronto.
- Compatibile con tutto: OBS, Discord, smartphone… non fa storie.
- Il DENOISE, quando ci prende, è una salvezza.
- Gli effetti vocali animano le dirette e fanno subito atmosfera.
- La batteria integrata, un lusso inaspettato.
😵 IL BRUTTO 😵
- Il microfono incluso è solo per cominciare. Nulla di più.
- Gli effetti vocali abbassano un po’ il volume se non stai attento.
- L’equalizzazione è ok, ma non fa miracoli.
👎 IL PESSIMO 👎
- Se ci colleghi un microfono XLR con adattatore pensando di suonare da studio… ti schianti contro la realtà.
- Non puoi regolare i volumi in uscita separatamente. O senti tutto, o niente.
- Se vuoi usare più di due microfoni… lascia perdere. Non è il suo campo.
AU AM200S1: la ricomprerei? Ecco la mia recensione sincera
Sì. Subito.
Se lo usi per quello per cui è pensato —streaming, podcast, registrazioni rapide— fa il suo dovere alla grande.
Non è professionale e non finge di esserlo.
È perfetto per chi vuole qualcosa che funzioni, che non rompa e che ti faccia suonare bene senza svuotare il conto.
Con un microfono esterno, certo. E senza pretendere troppo in termini tecnici.
Ma per chi crea contenuti, per chi inizia, o per chi vuole semplicità e risultati subito… è un gran bel colpo.
Domande frequenti sulla Maono AU AM200 S1
Chi è Giony!
Sono Giony, un appassionato di audio con anni di esperienza tra cavi, microfoni e dirette streaming. Quando scrivo una recensione, non mi baso solo sulle specifiche tecniche o su quello che promette il produttore. Per me conta davvero l’esperienza reale: come funziona un dispositivo nelle mani di persone comuni, in situazioni quotidiane di registrazione, podcast e streaming.
Per formare la mia opinione sul AM200 S1, ho raccolto e confrontato decine di testimonianze e recensioni di utenti reali, da chi lo usa nelle dirette su Twitch, ai podcaster che registrano in casa, fino ai content creator che condividono le loro esperienze in video. Quello che leggi qui è una sintesi onesta e completa, senza filtri né esagerazioni, così puoi decidere con consapevolezza e senza perdere tempo.
La AU-AM200 S1 va bene per chi inizia con lo streaming o il podcasting?
Sì, è una scelta perfetta se cerchi qualcosa di semplice, senza complicazioni, con un buon audio per dirette e registrazioni casalinghe. Non è professionale, ma fa bene il suo lavoro per principianti e utenti intermedi.
Posso collegare microfoni professionali XLR alla Maono?
Non direttamente. La Maono ha ingressi da 3,5 mm e non fornisce alimentazione phantom. Se vuoi usare microfoni XLR seri, ti serve un’altra interfaccia o un adattatore con alimentazione esterna.
Funziona bene con programmi come OBS, Audacity o GarageBand?
Assolutamente sì. È compatibile con la maggior parte dei software di registrazione e streaming, plug and play su Windows, Mac e funziona anche con smartphone usando gli adattatori giusti.
Il microfono incluso è di buona qualità?
Il microfono incluso va bene per iniziare e per usi base, ma non aspettarti qualità da studio. Molti utenti lo sostituiscono con un micro esterno per migliorare la resa di registrazioni e dirette.
Quali vantaggi ha rispetto ad altre interfacce economiche come la Behringer UM2?
Oltre a fornire le funzioni base, la Maono ha effetti in tempo reale, controllo semplice del mix e batteria integrata per la portabilità, caratteristiche che molte interfacce economiche non offrono.
Posso usare la Maono per registrare all’aperto?
Sì, grazie alla batteria interna e alle dimensioni compatte, è perfetta per registrazioni rapide fuori casa o in esterna. Ovviamente in ambienti rumorosi è meglio attivare il filtro DENOISE per migliorare il suono.
Basta dubbi: se vuoi iniziare, la AU AM200 è un sì.
Non ti svuota il portafoglio, non ti fa impazzire con le impostazioni, e soprattutto ti fa lavorare sul serio. Se cerchi qualcosa che funzioni senza fronzoli, eccoti servito.